concorsi

Quartiere Borgo Nuovo – secondo premio

2008 – Verona

Da un punto di vista architettonico la proposta si confronta dialetticamente con il progetto originario: la volontà di distinguersi che caratterizzava il progetto iniziale fino ad esasperarne la complessità formale viene edulcorata in funzione di una maggior facilità di gestione dell’involucro edilizio e la ricerca di prestazioni energetiche in linea con esigenze, da questo punto di vista, ormai imprescindibili. Un’attenzione particolare viene poi dedicata agli spazi comuni ed agli elementi contermini; ci sono componenti e dettagli che possono caratterizzare in negativo, come in positivo, la vista d’insieme di un complesso architettonico, o, ancora più importante, possono condizionare il modo di “stare” in un luogo, il modo di viverlo e di sentirsi parte di un insieme; in questa direzione la progettazione vuole perseguire risultati positivi, cesellare l’immagine complessiva, ridarle unitarietà. Le linee guida del progetto, pertanto, si possono così sintetizzare: semplificare l’immagine complessiva degli edifici, mantenendone la “personalità” e garantendo contemporaneamente elevate prestazioni da un punto di vista energetico: tutto l’involucro edilizio viene ora rivestito da una nuova “pelle” in pannelli di materiale plastico chiaro (pannelli in laminato ad alta pressione HPL) che realizzano una “facciata ventilata” che avvolge completamente tutti gli edifici e nasconde uno spesso strato di materiale isolante. Una strategia cromatica rende l’intervento coeso e caratteristico partendo dai tre colori fondamentali, rosso, verde e blu (RGB): ognuno dei tre edifici del complesso di via Zancle verrà per l’appunto contraddistinto da uno di questi tre colori che distinguerà sia le alternanze geometriche delle vetrate delle serre solari, che lo sviluppo verticale dei corpi scala in facciata e quindi degli ingressi. Quest’ultimi verranno contrassegnati con grossi numeri civici che, alla stregua di artistici murales, permetteranno un’immediata identificazione delle varie “scale”. Per gli ultimi piani degli edifici, quelli arretrati, si prevede un differente trattamento di superficie: la facciata ventilata lascia il posto ad un rivestimento di verde, un vero e proprio giardino verticale, quali quelli che stanno caratterizzando molte recenti architetture in Europa. In questo modo si riesce a coniugare uno skyline fortemente innovativo e decisamente piacevole, oltreché notevolmente eco-compatibile, con ottime prestazioni termiche (controllo di temperatura, umidità e ventosità), una sensibile riduzione dell’inquinamento acustico (ottima attenuazione dei rumori) e la depurazione dell’aria. L’irregolarità del costruito lascia lo spazio ad un’irregolarità tutta naturale, fatta di diverse essenze vegetali che si intrecciano con molteplici tonalità di verde a creare un nuovo non-materiale che contribuisce a rendere sfumata l’imponenza degli edifici. Oltre allo strato isolante che rivestirà le facciate, si prevede infatti di realizzare una struttura di sostegno ed alimentazione che garantisce lo sviluppo di un manto verde variegato e compatto in tutte le stagioni (tipo greenscreen, dura-garden o simili).
I confusi assembramenti dei locali per il ricovero delle auto lasciano posto ad una nuova struttura che si confonde nel verde fino a quasi scomparirvi: per i parcheggi si opta per una soluzione ipogea, le auto si dissolvono come per incanto e i box si ricoprono di erba; ovviamente per contenere i costi spesso l’ipogeo è parziale, e dolci rilievi diventano anche vero e proprio giardino, spazio per il gioco dei bambini; in questo modo lo spazio fruibile di fatto raddoppia creando un continuum di verde alla base dei fabbricati e contemporaneamente celando gli spazi per la sosta delle auto, elementi utili ma non necessariamente palesabili. L’edificio si fonde finalmente con gli spazi circostanti. Al contorno si prevedono nuove alberature che contribuiranno alla riqualificazione degli spazi ed all’ombreggiamento estivo.

Tipologia: Concorso di idee
Titolo: Riqualificazione di edifici ATER nel quartiere Borgo Nuovo a Verona
Luogo: Verona
Anno: 2008
Progettisti: arch. Chiara Marchetti, arch. Andrea De Luca e arch. Marco Peluffo
Progetto vincitore del secondo premio